venerdì 16 marzo 2012

INQUISIZIONE 4

Le prime persecuzioni degli eretici
Facendo leva, da un lato, sul carattere sovversivo di questi movimenti, e, dall'altro, sulla loro capacità di distogliere dalla «vera fede», il potere politico e quello religioso, nel 1208, scatenarono una vera e propria crociata. Catari e Valdesi furono perseguitati in tutta Europa, giustiziati in maniera sommaria, ed i loro beni confiscati.

Dopo questa esperienza la Chiesa cattolica capì che il fenomeno dei movimenti ereticali non poteva essere affrontato in maniera sporadica ma richiedeva un approccio di tipo sistematico: fu in questo quadro che prese forma l'idea di una speciale giurisdizione che si occupasse specificamente del problema.

Nascita dell'Inquisizione
Le prime misure inquisitoriali erano state approvate nel 1179 dal Concilio Lateranense III. Fra esse, in particolare, il dettato del canone 27 legittimava la scomunica e l'avvio di crociate contro gli eretici. Il procedimento inquisitorio fu formalizzato nella giurisdizione ecclesiastica da papa Lucio III nel 1184 con il decreto Ad abolendam, che stabilì il principio - sconosciuto al diritto romano - che si potesse formulare un'accusa di eresia contro qualcuno e iniziare un processo a suo carico, anche in assenza di testimoni attendibili. La condanna di ogni devianza - teologica, morale o di costume - dal canone religioso dominante venne poi ribadita nel 1215 dal Concilio Lateranense IV che dava vita all'istituzione di «procedure d'ufficio». Si poteva, cioè, instaurare un processo sulla base di semplici sospetti o delazioni. Non solo: chiunque fosse venuto a conoscenza di una possibile eresia doveva immediatamente denunciare il fatto al più vicino tribunale dell'Inquisizione, altrimenti sarebbe stato considerato corresponsabile.

Il termine "inquisizione", tuttavia, si trova documentato per la prima volta negli atti del Concilio di Tolosa tenutosi in Francia nel 1229.




Per rispondere al dilagare di fenomeni ereticali e all'emorragia di fedeli la Chiesa cattolica rispose in due modi:
• appoggiandosi ai movimenti che pur richiamando a un più autentico cristianesimo non si staccavano da Roma e cioè domenicani e francescani;
• istituendo uno speciale tribunale ecclesiastico che avesse il compito di individuare gli eretici e di ricondurli alla «vera» fede: l'Inquisizione.


Storiografia dell'Inquisizione
Immagine autocelebrativa dell´inquisizione, in cui (con falso storico) si ritrae San Domenico di Guzman come capo dell´Inquisizione spagnola (Dipinto di Pedro Berruguete, 1475)
Nella storia di questo istituto gli storici distinguono tre fasi:



• l'Inquisizione medievale (dal 1179 o 1184 fino alla metà del XIV secolo): di questa inquisizione era responsabile il papa che nominava direttamente gli inquisitori.

• l'Inquisizione spagnola (1478-1820) e l'Inquisizione portoghese (1536-1821): in questo caso gli inquisitori venivano nominati dai rispettivi sovrani.
• l'Inquisizione romana (o Sant'Uffizio): fondata nel 1542 e a tutt'oggi esistente (l'attuale Congregazione per la dottrina della fede) rappresentò, secondo gli storici, una novità dato che durante il Medioevo il papa definiva semplicemente l'indirizzo politico generale e il quadro giuridico di riferimento, mentre adesso a Roma veniva creato un tribunale permanente direttamente presieduto dallo stesso pontefice.


Studi recenti hanno rilevato come alcuni processi che in passato venivano ascritti all'operato dell'Inquisizione tout court (ad es. i processi della cosiddetta caccia alle streghe) furono in realtà celebrati anche da tribunali nati a seguito della riforma di Lutero, tanto che vi è chi parla di una


Inquisizione protestante.


Negli ultimi due decenni alcuni studiosi hanno sostenuto l'esistenza di una Leggenda nera dell'Inquisizione o più semplicemente "Leggenda nera". Essi affermano che l'idea di Inquisizione oggi diffusa nell'immaginario collettivo non trovi riscontro nella documentazione storica e sia stata inventata ad arte dalla stampa protestante a partire dal XVI secolo.


L'Inquisizione medievale


L'Inquisizione medievale ha origine con la nascita stessa dell'inquisizione e, come si è visto, si fa ufficialmente cominciare nel 1179 o 1184.
Nel 1179 il Concilio Lateranense III aveva stabilito il principio che le leggi dei principi e le punizioni corporali in esse previste potevano servire da deterrente nell'opera di riconversione alla fede cattolica. Cinque anni dopo, nel decreto Ad abolendam, papa Lucio III affermava:

«Alle precedenti disposizioni [...] aggiungiamo che ciascun arcivescovo o vescovo, da solo o attraverso un arcidiacono o altre persone oneste e idonee, una o due volte l'anno, ispezioni le parrocchie nelle quali si sospetta che abitino eretici; e lì obblighi tre o più persone di buona fama, o, se sia necessario, tutta la comunità a che, dietro giuramento, indichino al vescovo o all'arcidiacono se conoscano lì degli eretici, o qualcuno che celebri riunioni segrete o si isoli dalla vita, dai costumi o dal modo comune dei fedeli.»


In questi due provvedimenti gli storici (in questo caso concordi) vedono una svolta storica. Se fino a quel momento, infatti, la Chiesa si era limitata a definire quali proposizioni teologiche fossero eretiche e, al massimo, procedere alla scomunica, adesso si faceva carico ai vescovi di ricercare (inquisire appunto) esplicitamente gli eretici e processarli. In secondo luogo, se fino a quel momento la Chiesa era stata fortemente critica nei confronti delle punizioni corporali (la fede doveva essere persuasa non costretta), ora, invece, si auspicava che le legislazioni civili prevedessero pene per gli eretici e addirittura, il canone 27, già citato, chiedeva una vera e propria


Crociata contro i Catari.

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